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[DIVISI... UNITI]

Divisi... uniti

di Chris Heaven

Kosmos atterrò con il runabout e scese sistemandosi l'uniforme.
"Benvenuto Signore" lo accolse una giovane guardiamarina di chiare origini orientali.

"Grazie guardiamarina..." la invitò a presentarsi.
"Wong, Li Wong..." rispose la ragazza.

Kosmos in quell'istante lanciò mentalmente una maledizione all'Ammiraglio LeGrand che gli aveva ordinato di presentarsi alla base proprio in un periodo di riposo.
Avrebbe volentieri approfondito la conoscenza con quella splendida fanciulla, magari davanti ad un paio di drink e con ottima musica di sottofondo.
Si scosse dai suoi pensieri "Piacere di conoscerla Guardiamarina Wong, l'Ammiraglio LeGrand mi attende..."

"Capitano...per me è un onore conoscerla..." disse improvvisamente la ragazza.

Kosmos si fermò e la guardò sornione "ah si...lei mi conosce??" chiese.

L'orientale annuì "so tutto delle sue imprese Signore, io amo studiare i rapporti dei Capitani famosi della Flotta Stellare...Archer, Pike, Kirk, Picard...lei..."
Il greco si sentì lusingato "La ringrazio, ma non sono all'altezza dei 'mostri sacri' che ha citato..."

"Sa come viene chiamato in accademia?" gli chiese la giovane notando un'espressione sempre più incuriosita di Kosmos che rise "All'epoca non avevo dei bei soprannomi, ora come mi chiamano?"
"Il nuovo Kirk..." fu la risposta.
Kosmos aveva sempre ammirato Kirk per il comportamento, per il modo di 'interpretare' il regolamento e per le sue tecniche di risoluzione dei problemi. In realtà in tempi moderni seppur ammirato era malvisto dai più alti in grado della Flotta Stellare proprio per il suo modo di 'scavalcare le regole' e di certo non avrebbero mai incoraggiato i cadetti a seguire le sue orme, ma si sa...gli eroi dei ragazzi sono altri.

"Beh...ne sono decisamente lusingato Guardiamarina Wong..."

La ragazza lo accompagnò fino alla porta dell'ufficio dell'ammiraglio.
"E' stato un vero piacere Capitano" disse congedandosi

"Il piacere è stato mio guardiamarina Wong..spero di rivederla..." la salutò Kosmos.
L'orientale sorrise e si allontanò mentre Kosmos suonò il campanello.
La porta si aprì e Kosmos vide subito l'ammiraglio LeGrand seduto alla scrivania "Entri pure Capitano Kosmos, l'aspettavo!".

LeGrand era un uomo sulla sessantina, un ottimo fisico, in perfetta forma, tradito solo dalle rughe e dai capelli bianchi con un taglio a spazzola un po' lungo rispetto al normale.

Aveva sempre il sorriso sulle labbra, ma sapeva essere un gran figlio di una cagna ferengi se voleva, Kosmos questo lo sapeva benissimo.

Entrando nella stanza Jorgos si accorse subito che non erano soli e si voltò di scatto verso un'ombra che si era mossa alle sue spalle.
"Buongiorno Capitano Kosmos..." disse una voce.
Il greco strabuzzò gli occhi e poi si accigliò "Maggiore Keppler????"

L'ufficiale dei servizi segreti sorrise "Colonnello Keppler ora..."

Kosmos lo guardò con disgusto e poi si voltò verso l'ammiraglio.

"Signore, sono stato chiamato, spero non per incontrare...il COLONNELLO Keppler..." disse con una punta di ironia nella voce.
LeGrand continuò a sorridere e inclinò leggermente la testa "No Capitano Kosmos, anche se il Colonnello è sicuramente una delle cause della sua presenza qui".

Kosmos cominciò ad sentire un brivido su per la schiena, Keppler non era mai un buon segnale.
"So che i suoi ufficiali sono in licenza e la sua nave è sottoposta ad una revisione..."

Il greco annuì "Si in effetti anch'io stavo per partire per una vacanza..."

l'ammiraglio lo fermò "La sua licenza è stata revocata...abbiamo bisogno di lei Jorgos..."
"Che bello..." pensò Kosmos, non si riposava da una vita e ora doveva pure fare qualcosa per un ammiraglio che non gli era simpatico e c'era lo zampino di quell'odioso DSS di Keppler.

"Fra qualche giorno su Argelius II ci sarà una conferenza di pace e molti dei delegati sono a rischio...ci sono ancora alcuni mondi che non sono sicuramente molto interessati alla pace e che avrebbero tutto da guadagnare boicottando questa conferenza uccidendo qualche delegato..."

Kosmos annuì continuando a non capire.

"Sappiamo che lei è stato la guardia del corpo di un diplomatico qualche anno fa..."
L'ufficiale annuì "Si, l'ambasciatore Kopac, ho ottimi ricordi di quel periodo..."

L'ammiraglio gli porse un d-padd "Bene, l'ambasciatore Kopac è ormai anziano e si è ritirato su Vulcano, il suo posto è stato preso dalla nipote ed è lei che dovrà scortare..."

Kosmos sbiancò guardando la foto sul d-padd...T'ren.

Era sempre bellissima, come tutti i vulcaniani invecchiava lentamente e il suo fascino era immutato.
Dal giorno del suo matrimonio con Serak, non aveva più avuto suo notizie. In qualche modo aveva cercato in tutte le donne avute in seguito, l'intesa che aveva con T'ren, ma non ci era mai riuscito.

"Signore...ehm...io non credo di essere la persona più adatta per...." cercò di giustificarsi Kosmos.

"Per via della sua passata relazione con l'Ambasciatrice T'ren?" chiese l'ammiraglio.
Kosmos si voltò verso Keppler e lo fulminò con lo sguardo.

"Ammiraglio, posso parlare liberamente?" chiese
LeGrand annuì

"La mia passata...e sottolineo passata...relazione con T'ren non sono cose che riguardano la flotta stellare, non ho mai anteposto i miei problemi personali al dovere, ritengo solo di non essere la persona più adatta e che T'ren non gradirà la mia presenza...tutto qui..." concluse Kosmos una sorta di arringa per tirarsi fuori da quel guaio.
L'ammiraglio sospirò "Prenderò nota delle sue lamentele Capitano, ma l'Ambasciatrice è stata informata e non ha avuto nulla da ridire..."
"No???" Chiese a se stesso Kosmos.

LeGrand passò nuovamente il d-padd in mano al greco "Quindi si prepari...gli ordini sono questi!".

Kosmos annuì e prese con riluttanza il padd.
"Può andare...buona fortuna" concluse l'ammiraglio.

Il greco uscì seguito alcuni istanti dopo da Keppler.
Si voltò e lo vide "Colonnello!" lo chiamò.

Il viscido umanoide con un beffardo sorriso sul volto si fermò.

"So che sicuramente tutto questo è opera sua, nessuno aveva la certezza della mia relazione con T'ren, lei è entrato nel mio cervello e ha spiattellato tutto come una vecchia pettegola...."
Keppler finse di rimanere colpito con una teatralità quasi Shakespeariana "Io???" rise

"Ma Capitano, non sa che ho perso i miei poteri?" rise nuovamente
Kosmos gli si avvicinò stringendo i pugni e Keppler indietreggiò
"No, non li hai persi, se no non staresti indietreggiando...sai esattamente cosa vorrei farti lurido verme...prima o poi me la pagherai. Se entri ancora nella mia testa vengo a prenderti a calci nel tuo culo flaccido..."
Keppler alzò un sopraciglio "Cosa le fa pensare che ci possa riuscire Capitano?"
Kosmos sorrise "La sua espressione!" rispose prima di girarsi e andarsene.

***

Diario personale del Capitano Kosmos,

la missione che mi è stata affidata dall'ammiraglio LeGrand sarà sicuramente una delle più difficili della mia intera esistenza. L'idea di incontrare T'ren dopo tutti questi anni mi agita più che se dovessi affrontare un Gorn in un incontro di lotta libera.

Non sono nemmeno più sicuro dei sentimenti che provo per lei, dopo l'ultima volta, quando l'ho incontrata al ricevimento dell'annuncio del suo matrimonio con un vulcaniano che sprizzava simpatia da ogni poro della pelle e che mi ha definito senza mezzi termini un "Terzo incomodo" riferendosi ovviamente alla mia passata storia con T'ren della quale ha saputo ogni dettaglio quando si è fuso mentalmente con lei.

Con nessuna donna che ho avuto in seguito ho avuto la stessa intesa avuta con T'ren e nemmeno ho provato le stesse sensazioni aplificate dai suoi poteri telepatici.

So che fra poche ore dovrò incontrarla e la cosa non sarà facile, specialmente se al suo fianco ci sarà l'adorato marito dalle orecchie a punta. Non sono geloso. Almeno non credo, ma la cosa mi da ancora molto fastidio, come il dolore di una vecchia ferita che non si rimargina mai completamente.

***

Erano ormai quindici minuti che sostava in corridoio e andava avanti e indietro attirando le occhiate curiose degli ufficiali.
Aveva le gambe che tremavano, lui, che aveva affrontato Klingon, Cardassiani, il Dominio, non riusciva ad entrare nell'alloggio di una donna vulcaniana.

Prese il coraggio a piene mani e suonò il campanello.
La porta si aprì "Vieni avanti..." sussurrò una voce che conosceva molto bene.
Entrò e i suoi occhi impiegarono qualche secondo ad abituarsi alla luce più bassa del normale, poi la vide.
Era esattamente come la ricordava...bellissima, avvolta in un abito vulcaniano di colore azzurro e con i capelli un po' più lunghi di come li portava quando stavano insieme, il viso forse un po' più magro e segnato, ma comunque bellissima.

"T'ren..." mormorò Kosmos senza distogliere lo sguardo da lei.
La donna inclinò la testa "Jorgos, è un piacere rivederti..."
Avrebbe voluto correre verso di lei, stringerla...ma si trattenne.

"Anche a me fa piacere...è passato molto tempo..."
Lei annuì "Si...".
Qualcosa era cambiato, una volta avrebbe detto esattamente quanto tempo era passato dal loro ultimo incontro, fino all'ultimo secondo, ma ora si era limitata ad un semplice "si".

Avvicinandosi ulteriormente Kosmos si rese conto che il volto di T'ren nascondeva qualcosa, conosceva bene i vulcaniani e sapeva quando reprimevano certe emozioni a fatica, T'ren lo stava facendo.

"L'ammiraglio LeGrand mi ha nominato tua guardia del corpo per questa missione...spero che la cosa non ti disturbi..." le chiese

La vulcaniana scosse la testa "Sarebbe illogico Jorgos, sei un ottimo ufficiale e mi conosci meglio di chiunque altro, sei la persona più adatta a questo compito".

Jorgos avrebbe voluto inarcare un sopraciglio come era tipico del suo amico Sivaak. La persona che la conosceva meglio?E suo marito?E dov'era a proposito?

"Spero che questo non infastidisca tuo marito...so che non mi vede di buon occhio..." le disse abbozzando un sorriso.

Lei non cambiò espressione ma i suoi occhi sembrarono velarsi per un istante "Serak non è più tra noi..."
Kosmos si accigliò e si avvicinò di un altro passo verso di lei "Cosa è successo?"

T'ren spostò lo sguardo verso l'oblò dove si poteva ammirare lo spazio.
"Serak è morto 8 mesi fa, era in missione diplomatica e ha contratto la coriocitosi..."
Il greco fece una smorfia "Ma la coriocitosi è curabile abbastanza facilmente con la strobolina se non ricordo male", in realtà ricordava qualcosa del corso di medicina dell'Accademia e aveva parlato di malattie vulcaniane una volta con Balms.

T'ren sospirò leggermente "Si, ma in qualche modo il virus era modificato e in 72 ore Serak è morto...non sono riusciti a salvarlo..."

"Mi spiace T'ren...sul serio" le disse stringendole le mani.
Sapeva quanto i vulcaniani odiassero il contatto fisico, ma T'ren era anche abbastanza intelligente da capire perchè Kosmos lo stava facendo.

"Grazie Jorgos...so che sei sincero, nonostante quanto è successo in passato noi siamo e saremo sempre in qualche modo uniti." gli rispose.
Kosmos improvvisamente capì qualcosa che non aveva letto tra le righe "Aspetta, ma il virus modificato...Serak che era un diplomatico...vuoi dire che poteva essere un attentato e qualcuno pensa che potrebbero tentare ora di uccidere te per lo stesso motivo?".

T'ren annuì "Si, l'ho pensato anch'io, ovviamente non ho prove tangibili, ma Serak stava portando avanti il mio stesso progetto ed è logico pensare che la prossima vittima sarò io..."

"Non con me al tuo fianco T'ren, nessuno ti farà del male!" le disse come una promessa
"Ne sono certa!" rispose la vulcaniana inchinando il capo.

Kosmos la guardò e poi indietreggiò leggermente "Bene, la USS Polaris ci accoglierà a bordo fra 2 ore circa, passerò a prenderti..."
T'ren annuì "Grazie Jorgos".

***

La USS Polaris era una nave di classe Defiant, piccola e veloce, adatta a scortare dei diplomatici e a proteggerli. Quando Kosmos era andato a prendere T'ren, l'aveva trovata più fredda nei suoi confronti, ma si era reso conto che lo sfogo precedente per lei era stato faticoso e aveva rivelato persino troppo le sue emozioni per una vulcaniana. Nella sala adibita a mensa avevano trovato gli altri diplomatici, K'nad dei klingon con la sua guardia, un grosso klingon di nome Tuj'ak, silenzioso e scontroso, i cardassiani rappresentati dal Legato Darell e da Gul Maged, i romulani rappresentati dal Comandante Tanata (unica sprovvista di una guardia del corpo) e i bajoriani rappresentati da Vedek Tarei e da un maggiore della milizia, Sai Beris.

Gli sguardi erano carichi di tensione e il pranzo proseguì in totale silenzio, scandito solo dai grugniti dei klingon, dalle occhiate velenose della romulana e dai sorrisi perfidi dei cardassiani.
I replicatori erano stati programmati perchè servissero cibo adatto ad ogni palato e per fortuna si erano evitate da subito noiose polemiche sui gusti culinari.
Almeno così credeva fino a che K'nad non guardò nella loro direzione.
"Vulcaniana!" chiamò rivolgendosi a T'ren che alzò lo sguardo verso di lui.
"Si Ambasciatore K'nad?" rispose gentilmente la donna.

Il klingon sorrise e guardò il suo grosso compagno.
"Come mai non hai una guardia del corpo vulcaniana ma un umano?Forse i vulcaniani non hanno abbastanza coraggio per proteggere le loro donne e gli umani si?" rise nuovamente.

Kosmos conosceva bene quelli come lui e rispose al posto di T'ren "E tu non sei abbastanza uomo da difenderti da solo?" gli rispose con un sorriso di scherno.
Il klingon balzò in piedi "Hab SoSlI' Quch! " urlò brandendo il coltello che aveva tra le posate.
Jorgos non si mosse e rispose "QI'DaS tuQ SoSlI !".
K'nad rimase stupito "Tu parli Klingon???" chiese all'umano stringendo gli occhi e studiandolo.
"Ho servito sulla nave del Comandante Kolar e so anche maneggiare un bat'leth meglio di molti dei tuoi uomini!" gli rispose.
K'nad sorrise "Kolar è ancora un valoroso...se hai servito sotto di lui sei degno di stare al tavolo con i klingon umano!.

***
"Avrei risposto io adeguatamente a K'nad..." disse T'ren mentre Kosmos la accompagnava nel suo alloggio.
"Ma io sono stato più veloce...ed è mio compito difenderti e prevenire ogni possibile contrasto!" fu la risposta di Kosmos.
La vulcaniana annuì "Logico..." confermò anche se con qualche perplessità.
Aprì la porta dell'alloggio "Buonanotte Jorgos!" disse al greco entrando in camera.
Kosmos osservò ogni centimetro della donna "Buonanotte T'ren..." fu l'unica cosa "logica" che poteva rispondere.

Si voltò e raggiunse il turboascensore pensando ancora agli occhi della vulcaniana, una volta freddi come il ghiaccio, ora con qualcosa di più maturo e sicuramente meno freddi.
"Plancia!" ordinò al computer che lo portò immediatamente al piano richiesto.
Le porte si aprirono e due guardie si pararono davanti ma si spostarono immediatamente notando i gradi sul colletto dell'uniforme di Kosmos.
"Capitano Kosmos!" urlò quasi il rubicondo Capitano McCaier alzandosi dalla poltrona di comando "è un vero piacere averla qui in plancia...la mia nave è piccola ma efficente!"
In quello stesso istante Kosmos si stava chiedendo perchè mai la Flotta avesse dato una nave di classe Defiant e una missione così rischiosa in mano ad un idiota come McCaier, ma evitò qualsiasi commento, muovendosi per la piccola plancia e studiando i sistemi della nave.

Sicuramente la Polaris non poteva competere con la Excellent come comodità, confort e altro, ma era una nave robusta, dotata di armamenti in grado di tenere testa ai Borg.

"Ho fatto un giretto, fatico a dormire se non vedo prima la plancia...un vizio che ho preso sulla Excellent..." ammise Kosmos al cicciotto Capitano della Polaris che sorrise rimettendosi a sedere sulla poltrona di comando "Beh...la Polaris non è la Excellent, ma spero le sia comunque d'aiuto...." commentò.
Kosmos annuì e tornò verso il suo alloggio per buttarsi sul letto e addormentarsi qualche istante dopo...ma si svegliò convinto di aver dormito solo qualche secondo quando risuonò l'allarme rosso sulla nave.

Balzò in piedi pronto a chiamare Sivaak, ma si ricordò che quella nave non era la sua e Sivaak non era a bordo.

=^= McCaier a Kosmos =^= lo chiamò la voce del Capitano che era evidentemente alterata da qualcosa.
=^= Si Capitano?Che succede?=^= chiese cercando di riprendersi dal sonno.

=^= La prego di venire in sala ricreazione =^= chiese il Capitano della Polaris con un tono veramente agitato.
Kosmos corse verso la sala adibita a sala ricreazione, trovando alcuni ufficiali armati e il Capitano McCaier.
Stavano guardando un cadavere riverso su un tavolo, si trattava di Gul Maged dei cardassiani. Aveva un pugnale infilato nella nuca, fino in fondo.

"Di certo non è suicidio!" si annunciò Kosmos attirando sguardi diffidenti dagli ufficiali.

"No capitano, è stata una mano forte, non è facile infilare un coltello in mezzo alle vertebre di un cardassiano" rispose McCaier che stava analizzando il cardassiano con un tricorder.
"Può essere stato chiunque" confermò Kosmos "i klingon sono abbastanza forti, così anche la romulana..."
"O la vulcaniana!" strinse i tempi McCaier.

"Non ci pensi neanche!!!" alzò il tono Kosmos.
McCaier non si fece però intimorire. "Capitano Kosmos, la sua amica vulcaniana è sospettata come gli altri...era fisicamente in grado di ammazzare Gul Maged..."

Kosmos strinse gli occhi come due fessure "Non provi nemmeno a fare insinuazioni di questo tipo Capitano McCaier!!!" disse alzando il tono della voce.
McCaier divenne rosso in volto "Capitano Kosmos, conosco la sua fama e so che è un ufficiale da tenere in alta considerazione, ma il Capitano della Polaris sono io e fino a che lo sarò, indagherò nella direzione che riterrò oppurtuno!".
Jorgos avrebbe voluto prendere a calci quel panzone incapace, aveva letto lo stato di servizio di McCaier ed era un Capitano mediocre più adatto a pilotare un cargo che una nave stellare, non aveva nemmeno l'aspetto di un capitano, se si fosse trovato ad affrontare un'emergenza sarebbe morto d'infarto con tutta la ciccia che aveva.

Non poteva di certo destituirlo dal comando anche se aveva il dubbio che avesse saltato le ultime visite mediche, ma non avrebbe lasciato accusare o tantomeno arrestare T'ren da quel ciccione.

Si voltò e si allontanò ma la voce di McCaier risuonò nel corridoio "E adesso dove va Capitano Kosmos?" gli chiese.
Jorgos si voltò e allargò le braccia "Lei faccia le sue indagini Capitano McCaier, io farò le mie!" concluse infilandosi nel turbo-ascensore.

Arrivò davanti all'alloggio di T'ren e non vide nessun adetto della sicurezza nei paraggi, McCaier era lento e non aveva ancora allertato la sicurezza per piantonare gli alloggi dei vari ambasciatori.
Suonò il campanello e qualche istante dopo la porta si aprì. Qualsiasi essere umano a quell'ora di notte sarebbe stato perlomeno assonnato, T'ren era invece lucida come se fosse in servizio su una nave stellare.

"Jorgos, mi pare un po' tardi per una visita di cortes..." Kosmos la spinse dentro l'alloggio e bloccò la porta.
"Ma..." lei cercò di parlare stupita dalle azioni dell'ex-amante.
"T'ren ascoltami, Gul Maced è stato ucciso e sospettano di tutti...anche di te..."la informò

La vulcaniana per nulla sconcertata annuì "Logico!" fu la sua risposta.
Kosmos si passò la mano sulla faccia facendo una smorfia "Logico???Beh mia cara...spero che tu abbia un alibi per l'ultima ora...o qui siamo nei guai..."
T'ren si mise a sedere su una poltroncina "No, stavo dormendo da sola qui nel mio alloggio..."

Il greco si guardò intorno "Mmm...la porta segnala al computer qualsiasi accesso o uscita...quindi basterà controllare..."
T'ren lo interruppe "Jorgos, sei Capitano di una nave stellare, anche tu sai quanto è facile manomettere quel sistema..."

Aveva ragione.

"E ovviamente non è nemmeno da pensare di mentire e dire che eravamo insieme..." suggerì.
Lei alzò un sopraciglio "Ovviamente no...e non solo perchè non mentirei..."
In quell'istante il campanello suonò "Ecco che arriva Ridolini..." commentò acido Kosmos.
"Ridolini???"chiese incuriosita T'ren
Kosmos aprì la porta mentre terminò la frase "un comico terrestre del 20° secolo, non ci fare caso..."
McCaier entrò con due guardie armate.
"Ambasciatrice T'ren..." poi si interruppe guardando Kosmos "come lei già saprà" sottolineò non togliendo lo sguardo da Kosmos "Gul Maced è stato assassinato, dovrò rivolgerle qualche domanda...le guardie la scorteranno nel mio ufficio...".
T'ren si alzò con una grazia che faceva pensare ad una farfalla e seguì le guardie fuori dall'alloggio.
Kosmos stava per seguirla quando sentì la mano di McCaier fermarlo per un braccio.
"Kosmos, non si immischi...questa è la mia nave e conduco io i giochi..." gli disse quasi sibilante il Capitano della Polaris.
Jorgos si liberò dalla presa con uno strattone "Ascoltami bene McCaier, il fatto che io ti ritenga un inetto e completamente inadatto per il ruolo che ricopri, non c'entra nulla. Hai appena violato ogni norma del protocollo. Avresti dovuto interrogare T'ren qui e non portarla nel tuo ufficio come un prigioniero. Se tratterai i klingon o la romulana in questo modo rischierai un incidente diplomatico...se non peggio..."

McCaier sbiancò "Beh...i klingon li puoi calmare tu...visto che siete così amici...anzi magari troppo amici, forse dovrei aggiungerti alla lista dei sospetti...."
La mano di Kosmos scattò verso la gola di McCaier e lo fece sbattere contro una parete.
"Sentimi idiota!Puoi offendermi quanto vuoi, ma cerca di fare il tuo dovere. Se dovrò destituirti dal comando...romperò le scatole al Presidente in persona ma lo farò...quindi vedi di scoprire chi è il colpevole e fallo in fretta!".

McCaier era nuovamente paonazzo "Come ti permetti di attaccarmi fisicamente Kosmos??Ti farò portare davanti alla corte marziale...mi hai insultato e aggredito...ti farò degradare...ti farò..."

Kosmos gli voltò le spalle e uscì dall'alloggio "vai al diavolo imbecille..." concluse.

Quello che aveva fatto non aveva in effetti scusanti. Aveva aggredito un capitano di una nave della flotta stellare durante il servizio. L'aveva insultato e quasi malmenato. Era troppo persino per uno come lui.

"Il nuovo Kirk"...altro che...qui rischiava di finire veramente davanti alla corte marziale se McCaier avesse fatto rapporto all'Ammiraglio LeGrand.
Immaginava la faccia soddisfatta di Keppler...

Si mise a gironzolare per i corridoi cercando di sbollire la rabbia, poi si recò nella sala riunioni dove sicuramente McCaier stava iniziando gli interrogatori. Come pari-grado non poteva rifiutare di farlo assistere, ma dopo quello che era successo, non sarebbe stato felice di vederlo.
Entrò nella sala riunioni della Polaris, una stanzetta minuscola rispetto a quella della Excellent, T'ren era seduta al tavolo e McCaier era in piedi. I due ufficiali della sicurezza si misero davanti bloccandogli l'ingresso. Kosmos li guardò, sentiva che prima o poi su quella nave avrebbe preso a pugni qualcuno, ma non era il momento.
"Capitano McCaier, come ufficiale della Flotta Stellare e come Guardia del Corpo personale dell'Ambasciatrice, richiedo formalmente di poter assistere agli interrogatori..." disse cercando di essere il più diplomatico possibile.
McCaier lo guardò ancora rosso e si passò una mano sul collo ricordando la presa di Kosmos di qualche minuto prima.
"Avrei voglia di negarle il permesso Capitano Kosmos, ma visto che non saprei come giustificare la cosa...le accordo il permesso, sempre che lei si attenga al regolamento.."

I due ufficiali della sicurezza si spostarono permettendo a Kosmos di avvicinarsi al tavolo e sedersi. Guardò T'ren, era rilassata come sempre.

"Bene...."iniziò un sempre più teso Capitano McCaier "Ambasciatrice, devo rivolgerle alcune domande.."
T'ren annuì e il Capitano iniziò "Che rapporti c'erano tra lei e il defunto Gul Maced?".

T'ren alzò un sopraciglio "Rapporti???Capitano McCaier, ho incontrato Gul Maced precedentemente una sola volta sei mesi e 12 giorni orsono ad un ricevimento su Altair VI...."

"Quindi non c'era astio o altro?" chiese il Capitano stringendo gli occhi e guardando la vulcaniana.
"Forse lei non è a conoscenza del fatto che sono una vulcaniana e come tale non posso provare...astio..." rispose T'ren incuriosita dall'incapacità del Capitano della nave.

McCaier digrignò i denti "Sono a conoscenza che voi vulcaniani fingete di reprimere i sentimenti ma siete in grado di provarli e anche di uccidere!!!" rispose seccato.

Kosmos si tratteneva a stento, quell'uomo era un totale idiota.

T'ren invece mantenne la calma come sempre e non fece altro che intrecciare le dita di entrambe le mani sul tavolo di fronte a lei. "Capitano, non sarò io a colmare la sua ignoranza nel campo...comunque non ho ucciso Gul Maced e sinceramente non ho idea di chi possa aver compiuto il crimine!".

McCaier stava ribollendo, sicuramente nel suo passato aveva avuto a che fare con i vulcaniani e non gli erano simpatici, ma stava anche conducendo l'interrogatorio nel modo sbagliato e sicuramente in modo poco rispettoso nei confronti di una ambasciatrice. Rivolse ancora alcune domande a T'ren e la congedò chiamando a colloquio il rappresentante romulano.

Kosmos non aveva nessuna voglia di assistere a tutti gli interrogatori e così lasciò la stanza poco dopo sotto lo sguardo di McCaier che era sempre più ostile nei suoi confronti.

"T''ren!!" chiamò la donna uscendo in corridoio. La vulcaniana si fermò e si voltò verso il greco.
"Mi dispiace per l'interrogatorio del Capitano McCaier, non potevo far nulla per evitarlo...".
La vulcaniana lo osservò per qualche istante "E perchè mai avresti dovuto evitarlo?Non ho nulla da nascondere e il Capitano aveva tutti i diritti di interrogarmi come da protocollo..."
Kosmos sbuffò "Lo so, ma è il modo di agire di McCaier che non mi piace, lo trovo inadatto al compito che ha e sono sicuro che non scoprirà nulla continuando così..."
T'ren alzò il sopraciglio "Allora fallo tu".
Aveva detto quella frase con una calma e una serenità da farla sembrare la cosa più normale e logica possibile.

Tornò nel suo alloggio e cercò di riflettere su quanto era successo. Chi aveva l'interesse maggiore ad uccidere Gul Maced?

Eliminando automaticamente T'ren, rimanevano i klingon, che avevano la forza adatta allo scopo ma non era sicuramente nel loro stile e l'avrebbero trovato poco onorevole. La romulana...ma i romulani agiscono in modo più subdolo e non in modo così evidente. L'altro cardassiano, magari per prendere il posto del Gul, ma anche questo aveva poco senso e infine i bajoriani che per quanto fossero un popolo pacifico odiavano i cardassiani al punto da poterli uccidere, ma quasi sicuramente in modo meno cruento.

Doveva capire cosa stava succedendo e perchè stava succedendo, chi aveva interesse a rovinare la conferenza di pace? I popoli presenti alla riunione si erano tutti presentati volontariamente e nonostante gli attriti in passato tra loro e con la federazione, nessuno li aveva obbligati ad aderire, era solo per la loro convenienza.

Allarme rosso.

"Di nuovo?" disse ad alta voce Kosmos uscendo dalla stanza di corsa. Seguì le guardie che correvano armate agli alloggi dei rappresentati. "Fai che non sia T'ren!" supplicò Kosmos pregando qualche divinità alla quale nemmeno credeva.
Girando l'angolo sentì grugniti e urla. La rappresentante romulana era a terra con una vistosa ferita alla testa, i bajoriani erano fermi davanti alla porta del proprio alloggio e il militare faceva scudo al vedek. Uno dei klingon stava attaccando il Legato Darell mentre l'altro grugniva guardandosi intorno. T'ren era in mezzo al corridoio impassibile.
"Tu hai ucciso Gul Maced dannato animale Klingon!!!" urlava Darell.
Tuj'ak teneva il cardassiano per il collo scagliandolo contro il muro "No sei stato tu perchè vuoi prendere il suo posto e accusare noi klingon!!!"

Il Capitano McCaier arrivò correndo e si fermò ansimando come un mantice.
"Che...che...succede?" chiese guardando il capo della sicurezza.
"Signore, si stanno picchiando e hanno colpito la rappresentante romulana..." rispose il giovane tenente a capo della sicurezza della Polaris.
"beh...." ansimò ancora McCaeir "sparate per stordire e abbattete quei...quei..."
"Ma lei è pazzo?" chiese Kosmos rivolto al capitano della Polaris.
"C'è una donna ferita in mezzo, il corridoio non permette di sparare senza il rischio di colpire gli altri Ambasciatori.."

McCaier cercò di riprendere fiato e guardò Kosmos "E lei come penserebbe di fare...genio?" gli disse con disprezzo.

Kosmos guardò T'ren e le fece un cenno con la testa, la ragazza annuì.
Si mossero all'unisono. T'ren appoggiò le dita sul collo del Cardassiano mentre Kosmos si avvicinò da dietro e colpì il klingon prima alla parte posteriore delle ginocchia e poi al collo. Entrambi gli ambasciatori svennero.

Kosmos guardò T'ren e annuì congratulandosi silenziosamente con lei, poi si voltò verso McCaier che guardava sbalordito e sorridendo disse "In questo modo...genio!".

La romulana venne curata dal medico della Polaris, la donna aveva assistito all'incontro dei due litiganti in corridoio ed era finita in mezzo rimediando un colpo alla testa cercando di sedare la lotta. Era strano per una romulana, ma Kosmos aveva letto la sua scheda e sapeva che Tanata era una romulana molto tranquilla e per questo ritenuta un po' "rivoluzionaria" dai suoi compatrioti. Era sempre rimasta al di fuori da intrighi e cospirazioni tipiche del suo popolo.

"Come si sente?" chiese Kosmos alla romulana che piegò leggermente di lato il collo.
"Come se mi avessero legata ad una navetta e se mi avessero fatto sbattere contro venti asteroidi a curvatura 3!" rispose la romulana in modo atipico per una della sua razza.
Jorgos rise "Mi spiace Ambasciatrice, abbiamo comunque fermato quei due energumeni..."

"La ringrazio Capitano Kosmos, so che è stata opera sua e dell'Ambasciatrice T'ren". sorrise la donna.
Kosmos aveva anche letto che Tanata era una sostenitrice della riunificazione di Vulcano con Romulus, riunificazione portata avanti da anni dall'Ambasciatore Spock e che aveva creato non pochi problemi ed imbarazzo ad entrambi i pianeti.

"Secondo lei è stato uno di loro due ad uccidere Gul Maced?" chiese schietto il greco.
La donna cercò di mettersi a sedere "No!" rispose in modo secco "Non sono stati loro, erano troppo veri nella loro reciproca accusa di omicidio, sono convinta che entrambi pensassero sul serio che l'altro fosse l'assassino!".
Kosmos si mise a sedere sul bordo del letto "Escludendo loro, rimangono i bajoriani, lei e T'ren..." mormorò quasi pensando che il cerchio si stava stringendo troppo attorno alla sua ex-amante.
"Non credo che siano stati i bajoriani, non sono così coraggiosi..." rispose la romulana con un pizzico di veleno tipico della sua razza "non sono stata io...se può credermi e non sono nemmeno convinta che possa esser stata la vulcaniana..." .
Aveva escluso tutti i possibili colpevoli e questo non semplificava le cose. Ma quando escludi tutte le possibilità , quello che rimane per quanto impossibile deve essere la verità.

Lasciò l'infermeria, quella notte era stata un inferno e aveva veramente bisogno di riposare un po'...diamine doveva essere in licenza e invece era lì a fare lo Sherlock Holmes su una nave con un Capitano grasso e scemo.

Si addormentò subito e fu un sonno privo di sogni, quando si svegliò si sentiva intorpidito come quando faceva bisboccia con Balms con la sua riserva di vino e liquore non sintetizzato.

Alzandosì cercò di distendere i muscoli intorpiditi. Si infilò l'uniforme e uscì in corridoio, notando un ufficiale della sicurezza allontanarsi. Avevano messo qualcuno ad osservarlo?McCaier era caduto così in basso?

Camminando arrivò alla sala mensa dove prese una tazza di the molto caldo e una fetta di torta di mele.

Qualche istante dopo T'ren entrò e dopo averlo notato si mise a sedere al tavolo con lui.

"Buongiorno T'ren..." le disse sorridendo.
La vulcaniana sorseggiò la bevanda che aveva preso dal replicatore "Buongiorno Jorgos..." rispose.
Kosmos la guardò, aveva l'aria stanca, come se stesse combattendo qualcosa dentro se stessa.

"T'ren, stai bene?" le chiese. La donna sospirò "Si, sto bene Jorgos, grazie!" rispose un po' seccata e lasciando al greco un bel po' di dubbi.

Quando un quarto d'ora dopo Kosmos giunse in infermeria notò che il letto dove aveva visto Tanata 8 ore prima, era vuoto.
"Dottore..." chiamò rivolgendosi al giovane e inesperto Dottor Santiago che comandava la minuscola infermeria della Polaris.

Il giovane si avvicinò "Si Capitano?"
Il greco non aveva quasi il coraggio di formulare la domanda "Dov'è finita l'ambasciatrice Tanata?"

Santiago abbassò lo sguardo "Mi....mi...spiace...purtroppo è morta due ore fa..."

Kosmos strabuzzò gli occhi "COSA?" disse alzando il tono della voce "Ma se ero qui non più di otto ore fa e aveva solo una ferita alla testa!"

Santiago si strinse nelle spalle "Non so esattamente cosa è successo, una crisi respiratoria improvvisa..."

Jorgos si passò le mani tra i capelli "Maledizione...la cosa non è normale! Dottor Santiago ha eseguito un'autopsia sul cadavere della romulana?" chiese cercando di fare il punto della situazione.
"Negativo Capitano..." rispose il medico.
Kosmos era sempre più allibito. Ma dov'era finito?Su una nave di cadetti?
"Com'è possibile?Perchè non è stata fatta un'autopsia?Delle analisi...insomma qualcosa..." si avvicinò al medico che era intimorito dall'irruenza del Capitano.
"Ho eseguito gli ordini del Capitano McCaier, mi spiace..."
Di nuovo McCaier. Prima aveva violato il protocollo con dubbi interrogatori, poi voleva sparare a casaccio in un corridoio e ora impedisce l'autopsia del cadavere dell'Ambasciatrice Romulana. Perchè?
Kosmos ritornò nel suo alloggio e si mise a sedere al terminale, digitò alcuni comandi e scoprì quello che già sospettava. La nave che aveva scortato Serak otto mesi prima era la USS Midway, il Capitano di quella nave era....Malcolm McCaier..."

"Maledizione!" disse colpendo la consolle. Il Capitano McCaier era presente quando il marito di T'ren aveva contratto la coriocitosi e il visur non era neppure normale. Il dottore di quella nave era Vinar Santiago, lo stesso della Polaris. Non poteva essere una coincidenza. Qualcosa non quadrava.

"Computer apri un canale criptato".

=^= Impossibile eseguire =^= rispose la voce femminile del computer della nave.
"Computer autorizzazione Kosmos Omega 23, Alpha 32...apri un canale criptato".
=^= Impossibile eseguire =^= rispose nuovamente il computer.
"Computer perchè non puoi eseguire?" chiese subodorando la risposta.
=^= Codice bloccato =^=
"Da chi?" chiese anche se era ovvio
=^= Capitano M. McCaier =^=
Si alzò di scatto dalla poltrona, McCaier era stupido ma fino ad un certo punto. Aveva sicuramente rilevato il tentativo di Kosmos di accedere alle frequenze subspaziali e altrettanto sicuramente aveva monitorato le sue ricerche. Doveva uscire da lì e rubare una navetta portando con se T'ren.
La porta si aprì, ma Kosmos non riuscì ad uscire, due ufficiali della sicurezza gli sbarravano la strada.
"Dove vuole andare Capitano Kosmos?" chiese la voce noiosa di McCaier.
"McCaier, non so quale sia il suo piano, ma come crede di far sparire altri ambasciatori e un ufficiale della Flotta Stellare?".

McCaier rise "No Capitano, mi basta far sparire l'ambasciatrice T'ren per rovinare la conferenza di pace e...beh...sanno tutti che lei è stato l'amante di T'ren, quindi non sarà difficile giustificare una sua morte eroica..."

Kosmos voleva balzare addosso al ciccione, ma i phaser delle guardie erano puntati su di lui.

"Prego mi segua!" gli ordinò McCaier scortandolo per tutto il corridoio.
"Se vuole ammazzarmi lo faccia qui!" sbottò Kosmos, ma McCaier rise "non ancora...ha una vecchia amica da incontrare prima...".
Arrivarono davanti ad una porta e McCaier digitò un codice per farla aprire, poi lo spinse dentro alla stanza che era mal illuminata.
"Le ho portato il Capitano Kosmos come richiesto..." disse.
Una voce femminile rispose "Bene...lasciaci soli..."
"Ma..."cercò di protestare l'ufficiale traditore.
"HO DETTO LASCIACI SOLI!" ordinò la voce.

Kosmos conosceva quella voce, gli era familiare, ma...

"Sharana!!!" disse Kosmos ad alta voce.
Dall'ombra uscì una figura a lui molto familiare. La romulana che l'aveva riempito di falsi ricordi dopo l'incidente sulla base stellare di Laguna, la donna che l'aveva comunque salvato, l'aveva amato e che era morta per mano dei Borg. Morta?Beh...anche lui in teoria dove essere morto ma era lì vivo e vegeto.

"Ciao Jorgos..." sussurrò con dolcezza.

Era bella, sensuale e indossava una divisa della Tal Shiar, la branca peggiore dei romulani.
"Come..." non riuscì a finire la frase Kosmos.
"Non importa come Jorgos, sono qui..."
Si avvicinò e lo abbracciò, poi lo guardò negli occhi e lo baciò con passione. Le mani di lei lo spinsero contro una parete e con sempre maggiore intensità iniziò a spogliarlo.
In quel momento Kosmos era confuso, non sapeva cosa provava per T'ren, per Sharana, ma sapeva che quella situazione era anomala ma doveva sfruttarla.

Finirono a terra rotolandosi come due animali. Kosmos era stato insieme a Sharana e aveva fatto l'amore con lei, ma non la ricordava così "animalesca". Era diversa, era lei a condurre il gioco e Kosmos la lasciò fare.

"Potrei ucciderti qui...subito" disse Sharana appoggiando la testa al torace nudo di Kosmos mentre entrambi riprendevano fiato.

"Ma non lo farai" sorrise lui.
"Perchè non dovrei?" chiese la romulana "in fondo sei un federale e ti sei intromesso in piani che non ti riguardavano pur di proteggere quella tua cagnetta vulcaniana..."
Kosmos passò sopra all'insulto che Sharana aveva rivolto a T'ren per infastidirlo
"Perchè se tu avessi voluto uccidermi l'avresti fatto subito" rispose.
Lei rise "E se invece avessi voluto concedermi questa ultima volta con te?Lo sai che fare l'amore con te è sicuramente più eccitante che con qualsiasi romulano..."
Era diversa sicuramente. Anche il modo di parlare non era tipico di Sharana. Ma se in fondo fosse stata anche lei assimilata dai borg e poi liberata?Non sarebbe cambiata.

"Cosa succede Sharana?Perchè uccidete gli Ambasciatori?Perchè Serak...Gul Maced e la tua stessa connazionale?" chiese accarezzandole la schiena.
"Non vogliamo che questa Conferenza di Pace venga fatta...vogliamo che rimangano gli attriti tra Klingon, Cardassiani, Bajoriani, federali e Romulani...ci interessa approfittare della situazione. Serak aveva capito che qualcosa non andava e l'abbiamo ucciso con un virus modificato dalla Tal Shiar. Per quanto riguarda Maced ho ritenuto opportuno uccidere lui per creare disaccordi tra gli ambasciatori e Tanata....beh lei non ha eseguito gli ordini quando ho chiesto di incontrarla dopo l'incidente dell'altra notte...e quindi..."

"Tu non sei Sharana!" disse all'improvviso Kosmos alzandosi in piedi.
La donna osservò il corpo del greco "E chi te lo dice?" sorrise.
"Sharana era diversa, più dolce, meno subdola, meno aggressiva..." fu la risposta di un Kosmos imbarazzato dagli sguardi della romulana sul suo corpo nudo.
"Hai ragione Jorgos, non sono Sharana....il mio nome è Sejerda...sono la sorella di Sharana...eravamo gemelle".
Sembrava la sceneggiatura di un brutto telefilm del ventesimo secolo. La gemella! Non aveva pensato a quell'opportunità.
"E perchè...." non finì la domanda.
"Perchè ti ho portato qui?Perchè sono stata a letto con te?" rise Sejerda "Perchè ho visto tutti i filmati su mia sorella e sulla sua missione con te, sulla sua morte...e volevo capire cosa trovava in un umano...
Ho capito perchè provava attrazione sessuale nei tuoi confronti, ma non perchè ti amava...questo non lo capisco proprio...."

Jorgos non sapeva se sentirsi lusingato per i complimenti della romulana o se iniziare a pensare che era la fine, non aveva più bisogno di lui.
"E McCaier...Santiago?Tutti tuoi complici quindi..." chiese cercando di sviare il discorso.
"Certo!" si alzò anche lei per nulla intimidita dallo sguardo di Kosmos sul suo corpo nudo.
"McCaier è un patetico ufficiale incapace che ha intravisto l'opportunità di guadagnarsi un posto al comando di una potente nave romulana e Santiago...beh...lui lo abbiamo ricattato!".

"Sei una...."
"Insultami pure Jorgos...ma non sei in condizione di fare nulla..."

In quell'istante si sentì un tonfo al di fuori della porta, qualcosa era caduto pesantemente nel corridoio.

La romulana si mise un vestito mentre anche Kosmos rimetteva la sua uniforme e aprì la porta "Che cosa..."

Ma un phaser le venne puntato allo stomaco "Non si muova!" ordinò la voce di T'ren.
Con lei c'erano di due klingon armati di pugnali e bat'leth, il cardassiano con un disgregatore e i due bajoriani con phaser.

T'ren osservò Kosmos che si stava rivestendo e alzò un sopraciglio "tutto bene...suppongo..." chiese con un tono quasi ironico.
Kosmos annuì "Che cosa succede T'ren?Come avete fatto a..."

La vulcaniana lo guardò negli occhi, era gelosia quella che Kosmos vedeva?
"Siamo giunti alle tue stesse conclusioni Jorgos, abbiamo capito che non era stato nessuno di noi e che McCaier era capitano anche della nave che trasportava Serak...il Legato Tarell ti ha visto scortato dagli ufficiali della federazione e la cosa lo ha insospettito...e aveva ragione."
La romulana stava digrignando i denti "E come pensate di fuggire da qui?La nave è tutta in mano mia!"

Dei colpi di phaser li fecero voltare, gli ufficiali di McCaier e il Capitano stesso stavano chiudendo i lati del corridoio, erano in trappola.
"Siete finiti...farò esplodere la nave e la conferenza non si farà..." rise Sejerda.
Kosmos si guardò intorno, qualcosa nella frase di Sejerda aveva attirato la sua intenzione.
"T'ren, coprite la zona, io li soprenderò da dietro..."
La vulcaniana annuì anche se non capiva il piano di Kosmos.
Il greco entrò nella stanza della romulana e cercò fino a che non trovò quello che gli serviva.
"Uccideteli tutti!!!" ordinò McCaier nascosto dietro l'angolo che separava quel corridoio da quello dove gli ambasciatori si stavano difendendo.
"Non credo ciccione!!!" disse la voce di Kosmos.
McCaier sentì la punta del phaser puntato alla testa.
"Ma...ma...come...." balbettò.
"La tua amica romulana aveva un teletrasporto d'emergenza nel suo alloggio...era ovvio...nel caso il piano prevedesse di sacrificare tutta la nave compreso te..."
McCaier si voltò ringhiando "Tu...maledetto...ouch...!" il pugno di Kosmos lo colpì in pieno volto facendolo cadere a terra.

Prese il corpo e gli puntò il phaser alla tempia poi svoltò nel corridoio "Buttate le armi o gli faccio saltare questa grassa testa pelata!!!" urlò Kosmos agli ufficiali federali.
Si voltarono verso di lui titubanti.
"Non statelo ad ascoltare!" rispose la romulana prima che le dita di T'ren la mettessero a tacere facendola svenire. Gli ufficiali ad uno ad uno posarono le armi.

***

Diario di bordo,
sono il Capitano Jorgos T. Kosmos, ho assunto il comando della USS Polaris dopo il tradimento del Capitano McCaier e del suo equipaggio.
McCaier, la romulana Sejarda e gli ufficiali traditori sono stati confinati con dei campi di forza e mi accingo a portare la nave verso Argelius II per la conferenza di pace. Gli ambasciatori si stanno rivelando veramente utili, l'ambasciatrice T'ren è ai sensori, i due rappresentanti klingon sono al tattico e ops, il rappresentante cardassiano è al timone. Arriveremo puntuali senza ulteriori intoppi.

***

La conferenza su Argelius II si svolse in effetti come da copione, T'ren tenne un discorso fantastico e tutti approvarono le sue proposte, anche i popoli più restii nei confronti della collaborazione verso la Federazione.

Era il momento di tornare sulla Excellent, l'ammiraglio LeGrand si era congratulato con Kosmos e anche Keppler aveva mandato un suo messaggio che come sempre bisognava prendere con le molle per i doppi sensi contenuti.

Era di nuovo davanti all'alloggio di T'ren, emozionato come un bambino. Dovevano dirsi addio nuovamente.
T'ren non l'aveva considerato dopo "l'incidente con la romulana" e la vedeva sempre più stanca.
Suonò il campanello.
"Avanti...." disse la voce melodiosa della vulcaniana seppur con il solito tono freddo.

"T'ren...io..." iniziò Jorgos.
Lei strinse gli occhi "Cosa vuoi Jorgos???" gli chiese seccata.
"Ehi...so cosa pensi...ma ho dovuto...." cercò di giustificarsi Kosmos.
"Hai dovuto cosa?Portarti a letto per forza quella romulana come fai con il 90% delle aliene che conosci?" rispose la vulcaniana senza fermare le sue emozioni.
Kosmos sorrise "non ti sembra una percentuale troppo alta?"
Non si aspettava lo schiaffo che lo colpì in pieno volto facendolo traballare per la forza della donna di Vulcano. Ora ne era sicuro...T'ren era gelosa, ma era una vulcaniana non poteva essere gelosa...a meno che...
"Pon farr..." mormorò Kosmos sfregandosi il volto dolorante.
T'ren indietreggiò rendendosi conto di cosa aveva fatto.

"Tu cosa ne sai...?" rispose abbassando il tono della voce ad un sussurro.
"Ho amici vulcaniani T'ren....ma credevo che non colpisse le donne...non nello stesso modo almeno..."
T'ren si mise a sedere "E' vero, è diverso per le donne, ma io e Serek saremmo entrati nel ciclo di accoppiamento questo mese e nonostante la sua morte io sento...il richiamo....ed è molto forte..."
Kosmos si avvicinò a T'ren "Lo so..." le appoggiò una mano alla spalla e la mano di lei gli prese la sua.
Per un attimo Kosmos si sentì trasportato nei pensieri di T'ren com'era già successo una volta in passato.
"T'ren io..."
"No Jorgos è diverso questa volta...non posso controllarmi..." rispose la donna comprendendo l'intenzione del capitano federale.
"Non importa..." disse lui facendola alzare e accarezzandole il viso "Lo sai che mi sono sempre sentito unito a te in questi anni..."
"E' così..." rispose la vulcaniana trattenendo a stento le emozioni "Le nostre menti si sono fuse..."
"E allora fai quello che devi T'ren" le disse avvicinando le labbra alle sue.
La donna sentiva la testa esplodere "Non sai cosa può succedere Jorgos, il pon farr ci rende più....primitivi..."
"Non importa..." fu l'ultima frase di Jorgos prima che la passione avvolgesse entrambi in un turbine di desiderio, fusione mentale e aggressività.


****

"Hmmm...e quindi era una missione segreta?" chiese il dottore suturando la ferita con il dermorigeneratore.
"Si!" fu la risposta di Kosmos mentre sentiva le ossa del collo che gli facevano un male infernale.
"E queste ferite te le sei fatte scontrandoti con un klingon?" si incuriosì il dottore notando i graffi e gli ematomi sul corpo dell'amico.
"No Balms..."
"Hai avuto dei diverbi con un Nausicaano?"
"No Balms..."
"Una rissa con dei Tellariti?"
"No Balms..."
"Un marito geloso cardassiano?"
"Balms?"
"Si?"
"Fatti gli affari tuoi!".

FINE

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