di Chris Heaven
Era passato più di un secolo e ancora non si era abituato al raggio teletrasporto, quel pizzicorio fastidioso della smaterializzazione e della rimaterializzazione era noioso.
Scotty si sistemò l'alta uniforme e scuotendo la testa si incamminò. Non era abituato a quelle divise bianche e dorate e sinceramente lo ingrassavano più del dovuto. Ma appena gli era giunta la notizia, aveva deciso che l'avrebbe indossata, non perchè doveva, ma perchè gli sembrava giusto. Forse LUI non ci avrebbe fatto caso, non gli sarebbe importato nulla dell'alta uniforme, ma era una questione di rispetto.
- Scotty!- una voce femminile attirò la sua attenzione.
Un'anziana signora in uniforme da Ammiraglio si stava rivolgendo a
lui con un ampio sorriso.
Aveva un'aria familiare, qualcosa in quegli occhi a mandorla gli ricordava...
-Sulu!Demora Sulu! Che mi venga un...-
La donna lo abbracciò, erano anni che non si incontravano, ma lei lo conosceva molto bene, suo padre, Hikaru Sulu, prima di diventare Capitano della Excelsior, era stato per molti anni al fianco del Capitano Kirk sull'Enterprise, assieme a Scott, Spock e...a LUI.
-L'ultima volta che ci siamo visti è stato...- Scotty si interruppe, era una giornata gia molto triste, non voleva renderla ancora più triste ricordando il passato.
Lei annuì, era a bordo dell'Enterprise comandata dal Capitano Harriman quando Kirk scomparve nel Nexus, Scott sapeva che Picard l'aveva ritrovato anni dopo, ma sapeva anche che l'aveva perso nuovamente.
Demora abbozzò un sorriso -E pensare che l'ultima volta che ci siamo visti, tu eri più vecchio di me, e guardati adesso, hai più di 150 anni e ne dimostri a malapena la metà!-
Scotty guardò l'anziana donna, Demora aveva poco più di 20 anni quando l'aveva vista al timone dell'Enterprise-B, e adesso era una vecchietta di oltre 100 anni. Il tempo a volte era ingiusto, lui lo aveva beffato, aveva trascorso oltre 70 anni bloccato in un teletrasporto e aveva imbrogliato la morte, adesso era fuori dal suo tempo, un sopravvissuto.
Quante volte avevano rischiato la vita durante la missione quinquennale, avevano affrontato pericoli inimmaginabili, situazioni impossibili, e ora, era il tempo a fermarli. Lui in qualche modo l'aveva sconfitto una prima volta, ma sarebbe ritornato.
Prese sottobraccio Demora e si avvicinarono al luogo della cerimonia. Ormai tutti loro erano scomparsi o erano così vecchi da non poter essere presenti. In un angolo riconobbe Janice Rand, ormai prossima ai 133 anni, la sua bellezza non era stata intaccata dal tempo, la ricordava ancora quando portava i documenti a Kirk, nella sua divisa rossa corta che metteva in risalto le sue splendide gambe, ora era una donna anziana e malata, stava singhiozzando ininterrottamente.
Riconobbe l'ammiraglio Jean-Luc Picard e membri del suo equipaggio, l'equipaggio della nuova Enterprise, le persone che anni prima gli avevano ridato la vita tirandolo fuori da quel teletrasporto.
Su una sedia a rotelle c'era una donna molto vecchia, anche lei piangeva con la testa rivolta verso il basso, un giovane con la divisa della sezione medica le prestava attenzione.
Era Christine Chapel, l'infermiera dell'Enterprise, la donna che per anni aveva amato segretamente Spock.
Una donna che non riusciva a riconoscere stava invece più vicina di tutti al luogo della cerimonia. Quando qualcuno la chiamò per nome, Joanna, capì chi era, era sua figlia, la figlia che LUI aveva avuto in passato ma della quale non aveva mai parlato.
Poi il suo sguardo si posò su una figura ammantata di nero, con il cappuccio calato sul capo. Era curvo, sembrava che da solo portasse il peso di tutto il mondo. Si avvicinò e lo riconobbe.
-Spock...-
Il vulcaniano lo guardò e annuì. Il suo volto era segnato dalle lacrime, lui, il mezzo vulcaniano che per anni aveva combattuto contro le emozioni, ora si lasciava andare al pianto. Scott gli posò una mano sulla spalla, capiva come si sentiva, la mente di Spock si era fusa con quella di Kirk in passato e lo aveva perso, ma la mente del vulcaniano si era fusa anche con LUI, e adesso lo aveva perso.
Udirono le ultime parole del Presidente della Federazione, poi la donna chiamata Joanna, a stento si avvicinò alla cassa e posò una rosa delicatamente.
Poi lentamente il feretro scese verso il basso e la lapide automaticamente si richiuse per sempre.
Scott vide Spock sospirare cercando di smettere di piangere.
- Spock...come si sente?- chiese l'ingegnere a quello che per molti anni era stato il primo ufficiale dell'Enterprise.
Il vulcaniano lo guardò poi si voltò e iniziò ad allontanarsi sussurrando
-Solo...Scott...molto solo...-
Lo scozzese si voltò un'ultima volta verso la lapide mentre tutti si allontanavano, l'iscrizione brillava nelle luci del cimitero della Flotta Stellare. Accarezzò dolcemente la foto e poi si allontanò anche lui dalla lapide che ricordava un nome che non sarebbe mai stato dimenticato dalla storia della federazione.