Armamenti della U.S.S. Arcadia e del suo equipaggio
Apparato difensivo della nave
Questo diagramma indica il funzionamento dei sistemi deflettori, o scudi, della USS Arcadia. Come si vede, la nave è dotata di un sistema di scudi statici di navigazione, che servono per deflettere le particelle subatomiche che, vagando libere per lo spazio, si vengono a trovare sul percorso della nave, e che, sebbene di massa trascurabile in condizioni normali, date le altissime velocità a cui viaggia la nave, potrebbero addirittura essere in grado di squarciare lo scafo. Oltre a questo scudo "passivo" se ne aggiunge un'altro di tipo "attivo", controllato dal sistema sensorio principale; i sensori individuano oggetti macroscopici, come anche ammassi insoliti di energia, treni e fasci d'onda generati da tutti i tipi conosciuti di armi, dopodichè il sistema deflettente concentra una gran quantità di energia nel punto dello scudo che sarebbe attraversato dal suddetto oggetto, deflettendo l'ogetto o disperdendo il fascio d'energia. E' importante notare come i fasci d'onda non vengano riflessi, ma dissipati, cosicché non interferiscano con eventuali analisi dei sensori.
Il complesso degli scudi deflettori è in grado di dissipare oltre 730.000 kW, ed è dotato di sistemi pienamente ridondanti in grado di farli funzionare al 65% della potenza nominale.
Apparato offensivo della nave
L'apparato offensivo è composto in gran parte dai banchi phaser, disposti come illustrato nei diagrammi seguenti.
Nella sezione a disco vi sono due sistemi di batterie phaser, uno dorsale ed uno ventrale; queste batterie sono "omnidirezionali": essendo disposti circolarmente, lungo la linea indicata in figura, quando la nave fa fuoco, scegliendo una qualsiasi direzione la nave sparerà in quella direzione. Questo avviene perché si viene a creare in quella direzione una maggiore concentrazione di energia, e questo è sufficiente a far focalizzare i fasci in quella direzione.
Queste batterie sono composte da banchi di phaser di tipo X, da 5,1 MillionWatt di potenza. Questi banchi phaser possono essere alimentati direttamente dalla sezione a disco, nel caso in cui le due navi siano divise, per permettere alla sezione a disco di disporre di un suo sistema difensivo/offensivo.
Un'altra batteria phaser è montata sulla sezione da battaglia, ed è puntata in avanti. Questa non è omnidirezionale, ma, occupando comunque una estensione non indifferente, è in grado di contare su un arco di tiro molto ampio, sia orizzontalmente che verticalmente. Per il fuoco sulla parte superiore della nave, si può contare su due batterie, disposte relativamente vicino al ponte da battaglia, in grado di coprire la zona superiore della nave, mentre due batterie sono disposte sulle gondole a curvatura, e puntate verso il basso. Sebbene la nave disponga di queste batterie, è molto raro che una nave del genere si faccia sorprendere dal basso o dall'alto, almeno con un equipaggio non troppo inesperto. Tutte queste batterie sono di tipo X ed in grado di erogare un fascio con enrgia di circa 5,1 MW. Vi sono altre due batterie phaser, una destra ed una sinistra, disposte sulla parte più estrema della poppa della nave. Queste due batterie sono in grado di far fuoco sia sopra che sotto, con un'arco di tiro abbastanza ampio da permettergli di coprire la nave dal lato dove si trovano. L'estrema vicinanza col generatore della nave ha permesso di installare dei phaser
di tipo X+ in grado di sviluppare una potenza di 6,1 MillionWatt l'uno.
L'altro sistema offensivo presente sulla Arcadia, così come sulla stragrande maggioranza di navi classe Galaxy, è costituito dai siluri fotonici. Nella sezione da battaglia vi sono due tubi lanciasiluri, uno posto in poppa, e quindi puntato posteriormente, ed un'altro posto sotto alla sezione a disco, e pertanto puntato nella stessa direzione della prora della nave. Un terzo tubo lanciasiluri si trova sulla sezione a disco, sulla parte ventrale, ma è di solito usato solo in caso di emergenza. Il numero massimo di siluri lanciati contemporaneamente, da tutti i tubi lanciasiluri, è di 12 siluri complessivi.
Armamenti dell'equipaggio
A bordo della nave, tutti gli ufficiali hanno il permesso di portare, attaccato alla cintura, un phaser di tipo I per scopi di autodifesa, con la restrizione che non può essere settato ad un livello energetico superiore al terzo, tant'è che spesso, gli ufficiali minori e i guardiamarina, hanno dei phaser con una sorta di "blocco" che rende impossibile settarli ad un livello più alto che tre. Logicamente, tutti gli ufficiali di grado superiore al Sottotenente non hanno l'obbligo di portare un phaser col blocco, ma hanno lo stesso il divieto di usarli ad un settaggio superiore.
L'utilizzo non giustificato di un Tipo I ad un settaggio elevato, così come la rimozionme del blocco sono considerati crimini di primo livello, e l'ufficiale di sicurezza può punire il trasgressore con dei giorni di reclusione in una delle apposite celle o, nel caso di ufficiali di grado abbastanza elevato, nel proprio alloggio. Nella seguente immagine è mostrato lo spaccato di un phaser di tipo I. Tutti gli addetti alla sicurezza hanno l'obbligo di portare con se dei phaser di tipo I come equipaggiamento standard, ed hanno l'autorizzazione ad usarli a settaggi più elevati; tuttavia vi è il divieto l'obbligo di usarli su frequenze di stordimento, tranne che se autorizzati o in casi in cui le condizioni lo richiedano. In caso di necessità, poi, gli addetti alla sicurezza possono essere autorizzati ad usare phaser di tipo II. Questi phaser portatili sono più grandi ed efficenti, e sovente sono portati in una apposita fondina allacciata alla coscia o direttamente in mano. Sebbene siano predisposti di ganci appositi, la loro dimensione li rende difficili da tenere attaccati alla cinta, e spesso cascano. Vengono considerati equipaggiamento standard per tutti gli addetti alla sicurezza impiegati in operazioni di sbarco. Sia l'ufficiale di sicurezza che i suoi sottufficiali devono avere uno di questi a portata di mano nell'alloggio, ed hanno anche il permesso di portarselo appresso durante le situazioni d'emergenza. Gli altri addetti alla sicurezza e gli alti ufficiali hanno il permesso di avere il proprio Tipo II a portata di mano nell'alloggio, ma non lo possono portare appresso se non qualora la situazione lo ritenga opportuno. Altrimenti, una abbondante scorta di phaser Tipo II si trova in armadietti blindati posti nelle sale teletrasporto e nei luoghi nevralgici della nave: un armadietto del genere si trova nella sala macchine, dietro un pannello che lo occulti, e in ogni due o tre ponti, logicamente sempre nascosti alla visuale. Logicamente al ponte di battaglia, che, oltre ad essere il ponte di comando della sezione da battaglia in caso di separazione, è anche il luogo ove l'ufficiale di sicurezza raduna i suoi uomni prima di organizzare eventuali squadre, si trovano due di questi armadietti. Un altro armamento personale che è stato introdotto come standard dopo l'avvento dei Borg è il phaser di Tipo III, presente in figura. L'utilizzo di questo phaser è consentito solo in caso di estrema emergenza, qualora l'ufficiale di sicurezza lo ritenga opportuno. Nessun officiale, nemmeno il capitano, ha il permesso di portare un phaser di questo tipo senza che ne venga data l'autorizzazione; tale autorizzazione può essere data, ovviamente, dall'ufficiale di sicurezza, ufficiale tattico, comandante o capitano della nave, e vale solo per gli addetti alla sicurezza e gli alti ufficiali. Armadietti in grado di contenere tali armi si trovano nelle sale teletrasporto e nel ponte di battaglia, e richiedono l'immissione del codice personale di almeno uno dei suddetti ufficiali per essere aperti. Logicamente in casi eccezionali quali "intrusi non identificati a bordo" o missioni di sbarco in ambienti altamente ostili sono casi particolari, che permetono anche l'utilizzo di armi particolari e non standard, quali possono essere, ad esempio, disruttori klingon.
Agli alti ufficiali, soprattutto agli ufficiali di sicurezza e tattico, è permesso portare armi bianche non facenti parti dell'equipaggiamento standard, purché non superino le dimensioni di un coltello e non siano visibili ad occhio nudo. Il Tenente Kusanagi, per esempio, porta sempre con se il suo inseparabile d'Ktahg, il coltello klingon con tre lame, nascosto in una fondina sull'avambraccio sinistro.
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